Outdoor e Survival
Outdoor e Survival
A livello sportivo prevede un impegno combinato, basato su abilità e su attitudini primordiali, nel quale si mettono in atto le tecniche più utili e “vitali” in ogni contesto ambientale in cui si cerca l’avventura di misurarsi nell’emergenza reale o simulata
Survival è la capacità di padroneggiare le diverse situazioni che capitano nella vita reale, da quelle più semplici a quelle più complesse. Il termine anglosassone Survival non traduce solo la parola generica “sopravvivenza” ma classifica una disciplina che in Europa assume connotazioni distinte rispetto statunitense che è a carattere militare. Nella versione europea vengono adottate pratiche finalizzate all’arte e alle tecniche del sopravvivere che riguardano l’outdoor, l’ecologia umana, la sperimentazione e la ricerca. Dal termine “Survival”, dunque, che descrive una situazione di emergenza si sta passando a utilizzare la parola “Surviving” intesa come variante eco sportiva e diportistica, basata su giochi e test di simulazione non a rischio, spesso utili, specialmente coi principianti, sia sul piano motorio e psicofisico, per l’analisi delle dinamiche comportamentali all’interno di un gruppo e per le tecniche e le tattiche adoperate per la risoluzione dei problemi. L’idea di base del Survival è quella di riattivare attitudini e abilità dimenticate e assopite per re-imparare ad adattarsi, ad improvvisare, a risolvere complessità di tipo sociale e a raggiungere uno scopo attraverso l’associazione di una serie di attività in un unico progetto come la corsa, l’arrampicata, l’orientamento, le abilità del lanciare, del nuoto e la lotta; integrate con altre capacità quali la resistenza, la destrezza, il controllo emotivo, le pratiche di costruzione e manipolazione di oggetti, il primo soccorso, la pratica dei nodi etc… Tali attività vengono definite con il termine “Eco-Dinamiche” e in modo diretto vanno ad influire sulla persona che vi si avvicina verso: il rafforzamento del temperamento , il superamento dello stress , il superamento di fattori di disagio, ‘aumento della propria capacità di “resilienza”